Corpo Musicale Villasanta 1885

125 ANNI DI STORIA

Parte prima (pubblicata su CMV Magazine n.3 – luglio 2010)

1885-1949

1885. Un gruppo di uomini del comune di Villa San Fiorano si riunisce in una sala di quella che chiamavano la Curt di Mort [a causa della cappella per i morti della peste, lì vicino, nda]. Tra di loro anche l’inossidabile sindaco Lorenzo Daelli che tanto ha voluto questa serata e, soprattutto, la nascita di un Corpo Musicale per il suo bel comune.

Tutte queste persone hanno in comune una cosa: la passione per la musica. D’altra parte, come si faceva a rimanere indifferenti di fronte al fermento musicale di quegli anni, con le appassionanti opere di Verdi, Puccini, o le travolgenti sinfonie di Brahms. Forse, però, a smuoverli è stato il bisogno di rendere vivo il paese, accompagnando le processioni, organizzando serate e intrattenendo i compaesani durante le feste importanti. In quella serata lo stesso Lorenzo Daelli venne nominato presidente del nuovo sodalizio, nominato “Società Filarmonica Villa S. Fiorano – La Santa”, a testimonianza del legame tra i due territori uniti sotto un’unica parrocchia. Il primo maestro, invece, è un certo Giuseppe Conti di cui, però, sappiamo ben poco.

I nuovi bandisti, quindi, incominciano a trovarsi per provare, naturalmente tra mille difficoltà dovute all’acquisto degli strumenti, delle divise, le lezioni di musica per chi non ha mai preso in mano uno strumento. Nel giro di qualche anno, però, il Corpo Musicale è già attivo, preso tra i servizi per il comune e per la parrocchia e i concerti. Proprio al 1888 risale un foglio manoscritto in cui un certo Carlo Consonni, probabilmente segretario, dichiara di aver ricevuto “dalla Chiesa Parrocchiale della Santa, italiane lire sessanta per servizio funzione del Corpus Domini”.

 

Degli anni che seguono non si conosce molto, se non il fatto che la banda si fa subito valere in una serie di concorsi bandistici importanti che rendono il nostro sodalizio uno dei più rinomati della Brianza. Già nel 1905, in occasione delle Feste Lariane a Como si tiene un concorso bandistico nel quale il Corpo Musicale ottiene il secondo premio nella prima categoria. Nell’ottobre del 1912, diretta dal M° Corrado Figini, la banda vince il primo premio ad un concorso musicale di Carate Brianza e nel 1920, sempre a Como, arriva terza nella prima categoria. C’è da notare che in questo concorso la nostra formazione si presenta con il nuovo nome “Corpo Musicale Villa S. Fiorano – La Santa”.

A marzo del 1927, il Corpo Musicale conta 33 elementi e si dà da fare per rinnovare le divise. Solo quattro anni dopo, però, le cronache riportano un vero e proprio boom di allievi, portando il numero complessivo di componenti a circa 60.

 

In occasione del 50° di fondazione, nel 1935, in piena era fascista, i componenti del Corpo Musicale vogliono esprimere il loro ringraziamento, con una pergamena firmata da tutti, al loro presidente Alessandro Cereda [quello del calzaturificio Cereda e Boccacini, per chi si ricorda, nda], che tanto si è prodigato per la banda.

Nello stesso anno, però, viene a mancare il M° Figini e subito si fanno avanti un buon numero di maestri per proporsi come direttori del “prestigioso Corpo Musicale”. Tra questi è opportuno ricordare il M° Marsilio Ceccarelli, maestro della Banda alla Scala e professore del Regio Conservatorio di Milano, oppure il M° Gaetano Nicosia, diplomato in composizione e strumentazione per banda o il M° Carmine Di Giovanni, direttore del Corpo Musicale G. Verdi di Milano.
Tra tutti questi candidati non appare, però, il maestro che, dopo un periodo di prova, verrà scelto come il nuovo direttore del Corpo Musicale: il M° Natale Alfieri.
Uno dei primi impegni del nuovo maestro è l’inaugurazione, il 12 maggio 1935, del Palazzo Municipale.

 

In quegli anni il Corpo Musicale diviene parte dell’OND, l’Opera Nazionale Dopolavoro.
Nel 1937, fervono i lavori per la costruzione della nuova sede in via Verdi, tanto voluta dal presidente Cereda, inaugurata il 30 maggio dello stesso anno. Costruita dagli stessi musicisti nei giorni festivi, la nuova sede presenta al piano superiore il salone delle prove, con entrata da via Verdi, mentre al piano inferiore si trovano altri locali ai quali si accede da un ingresso affacciato sulla roggia che allora correva lungo l’attuale via della Resega.
In occasione di questo evento il Corpo Musicale, che dall’unificazione nel 1929 in un unico comune prende il nome di “Corpo Musicale di Villasanta”, organizza una pesca e una lotteria per far fronte all’impegno economico conseguente all’edificazione della nuova sede. Il biglietto costa 1 lira e i musicanti si rivolgono ai villasantesi con queste parole:

“A tutti è noto oramai quanta parte abbia la Musica nella vita del paese, e certamente il buon popolo di Villasanta proverà un intimo senso di compiacimento e di orgoglio nell’apprendere che la nostra vecchia Istituzione si appresta finalmente ad inaugurare una sede degna delle proprie tradizioni.
[…]
Fedeli e tenaci continuatori di un’Opera grande e utile, lasciataci in retaggio dai nostri vecchi Fondatori, ci permettiamo sperare che la S.V. non mancherà di rispondere al presente invito e che vorrà riservarci la prova della sua cortese amicizia.”

Da una lettera al “signor Podestà” in cui la banda fa presente tutti i concerti e servizi effettuati nel 1937, è possibile farsi un’idea del clima di quel periodo:

“Marzo 23 – Concerto per l’anniversario della Fondazione dei Fasci
Aprile 21 – Natale di Roma, corteo e concerto serale
Maggio 5 – Entrata in Addis Abeba, corteo
Maggio 24 – Concerto per l’anniversario dell’Entrata in Guerra
Giugno 7 – Festa dello Statuto
Ottobre 28 – Marcia su Roma, corteo e concerto serale
Ottobre 30 – Corpo Musicale a Milano, venuta del Duce
Novembre 4 – Anniversario della Vittoria
Novembre 18 – Anniversario assedio economico”

Per tutti questi impegni, il C.M.V. chiede al podestà la somma di lire 2700.

 

Nel 1938, lentamente oppresso dalle difficoltà economiche, il Corpo Musicale si rivolge ai paesi vicini che non dispongono di una banda offrendo la loro disponibilità per servizi e concerti. Parallelamente, fino al 1943, si fa sempre più appello ai benefattori villasantesi perché contribuiscano, con le loro oblazioni, a mantenere viva la formazione musicale.

Per motivi non precisati, ma facilmente intuibili, il 15 dicembre 1943 il consiglio direttivo dichiara la “sospensione dell’attività per un tempo indeterminato”.
Un mese dopo, il 26 gennaio 1944, i locali della sede vengono requisiti per ospitare le famiglie bombardate di Milano.

Nel 1945 la guerra è ormai conclusa e i bandisti fanno ritorno a casa.
Già a maggio la banda è nuovamente in piedi. Dal 26 aprile al 15 maggio partecipa alle Manifestazioni per l’Insurrezione e incomincia la sua attività fatta di concerti e servizi. Il calendario si presenta subito più ricco di prima. Tra i vari impegni spicca l’inaugurazione di via Matteotti e di via Farina, il servizio per l’inaugurazione del vessillo del P.S. e, successivamente, della D.C., e una lunga serie di concerti in ogni angolo di Villasanta: piazza Martiri della Libertà, oratorio, piazza della Chiesa, San Fiorano, Cascina Recalcate, Sant’Alessandro, Molino Sesto Giovine, piazza Daelli, San Giorgio.

La ripresa delle attività è come lo sbocciare di una nuova rosa, le spine ci sono sempre! Il nuovo presidente Francesco Malegori deve fare i conti con le poche disponibilità economiche e si rivolge con insistenza a chi già prima della guerra sosteneva la banda.
Come se non bastasse, la presenza dei musicanti alle prove e ai servizi non è al massimo. Nel settembre 1945 il presidente si vede costretto a fare un appello per una maggiore serietà nell’impegno preso “in onore alla lunga tradizione del nostro sodalizio”.

Dopo il Concerto di Chiusura della Stagione, il 18 novembre, dopo che il M° Alfieri aveva ripreso in mano la direzione, i bandisti, il 24 novembre, decidono di non farsi più dirigere da lui. Il 1946 incomincia quindi con l’insediamento del nuovo maestro, il M° Angelo Fassina.

Anno importante, il 1946, e piuttosto misterioso. Vengono, infatti, indetti una serie di concerti e convegni che coinvolgono anche le bande di Oreno e Monza, per il “60° di fondazione”. Non può non colpire il fatto che, così facendo, i nostri antenati facevano risalire l’anno di fondazione al 1886! Nella storia della banda, però, si è sempre fatto riferimento (ricordate il 50°?!) al 1885.
Questo misterioso anniversario è probabilmente da ricondurre ad un posticipo dei festeggiamenti dovuto alla ripresa delle attività proprio nel 1945, il vero 60° di fondazione.

In occasione di questo evento, alcuni concerti vengono effettuati, per la prima volta, nel cortile della Villa Camperio, allora di proprietà di Eleonora Camperio che, gentilmente, offriva alla banda i suoi spazi.

A maggio arriva la notizia della perdita di un bandista in Russia, tal Giuseppe Santambrogio detto Peppino. Il Corpo Musicale esprime le sue condoglianze alla famiglia. Da sempre, tra le fila del sodalizio è regnata una sorta di fraternità. A conferma di questo, nello stesso mese il Consiglio Direttivo delibera il versamento di 500 lire per il bandista Angelo Cesana che in quel periodo versava in difficili condizioni economiche e di salute.

Nello stesso periodo viene anche nominata una commissione artistica, composta da alcuni musicanti, col compito di “curare il lato artistico del nostro sodalizio, di provvedere alla formazione del programma mediante la scelta di pezzi musicali idonei per il nostro organico”.
Parallelamente, viene istituito un Corso di insegnamento musicale “allo scopo di creare un gruppo di elementi allievi affidando la direzione al vice-maestro Paolo Pioltelli il quale seguirà le direttive che gli verranno impartite dal sig. Maestro”. Sembra di vedere l’odierna Banda Domani!

Il 18 luglio del ’47 avviene una cosa alquanto bizzarra: il consiglio direttivo tutto, compreso il segretario Virginio Spreafico, si dimette per protestare contro la poca partecipazione ai servizi e alle prove dei componenti della banda. La situazione si risolve con l’elezione di un nuovo consiglio e, senza dubbio, un maggiore impegno di tutti i musicanti.

Si arriva così al febbraio del 1948, quando viene indetta una nuova lotteria per raccogliere fondi per i bisogni del Corpo Musicale. I biglietti, a causa dell’inflazione del dopoguerra, costano ora 50 lire.

Tutto procede bene fino al 31 agosto 1949, quando il M° Fassina rilascia le sue dimissioni.
A breve giungerà il M° Lizzi, che segnerà una nuova era per il Corpo Musicale di Villasanta.

125 ANNI DI STORIA

Parte seconda (pubblicata su CMV Magazine n.4 – dicembre 2010)

1950-1973

Il regno del Maestro Lizzi durò più di tredici anni. Da quando arrivò, alla fine del ’49, a lui toccò l’onere e l’onore di risollevare le sorti di una banda che, come abbiamo già raccontato, usciva da un periodo difficilissimo. Nel giro di qualche anno i bandisti riuscirono a rimettere in piedi un buon organico, a farsi aiutare dai benefattori villasantesi e a trovare un maestro di tutto rispetto.

Abbiamo già avuto modo di parlare del Maestro e della sua serietà e preparazione. Del periodo in cui prese la direzione del Corpo Musicale Villasanta purtroppo non esistono documenti che ci possono aiutare a dare un racconto preciso di quello che avvenne negli anni ’50. Immaginiamo che siano stati anni di continua crescita in quanto ad organico, preparazione musicale e presenza sul territorio. Il Corpo Musicale Villasanta riprese ben presto il posto che le spettava tra le bande più importanti e rinomate della zona.

Dobbiamo arrivare alla fine del 1963 per trovare un documento importante e si tratta proprio della lettera di dimissioni dell’ultraottantenne Maestro Lizzi. In realtà, risale al giugno dello stesso anno una sua lettera, indirizzata al CMV, nella quale il maestro, che stava trascorrendo una vacanza al mare in Liguria, chiedeva ai direttivi del Corpo Musicale se il concerto che si sarebbe dovuto tenere di lì a qualche giorno avrebbe avuto luogo oppure no, in seguito alla morte del Santo Padre, il “papa buono” Giovanni XXIII. Non sappiamo se il concerto si fece o meno, ma sappiamo per certo, come si diceva, che il maestro Lizzi alla fine dell’anno rinunciò al suo ruolo di direttore, probabilmente per raggiunti limiti di età.

I bandisti, dispiaciuti per le improvvise dimissioni, si diedero subito da fare per cercare un nuovo maestro. Il 19 dicembre del ’63 fecero una prova con un maestro venuto da Milano, un certo M° Attilio Di Marco.
Probabilmente abituato ad altri tipi di organici, il maestro si mise immediatamente a spostare sezioni di strumenti da una parte all’altra della sede per trovare il suo “giusto” equilibrio sonoro. I bandisti, non inclini a grandi rivoluzioni, si misero subito sul “chi va là” e l’atmosfera divenne subito incandescente. Non si conoscono le esatte parole, ma il maestro Di Marco incominciò ad insultare i poveri bandisti. Come possiamo immaginare, l’esperimento con questo nuovo maestro finì subito e proprio quest’ultimo si sentì in dovere di mandare una lettera di scuse al nostro sodalizio.

I bandisti tornarono prontamente a chiedere al Maestro Lizzi di continuare ancora per un po’ a dirigere il CMV, fino a che non avessero trovato un degno successore. E così fu, almeno fino al maggio del 1965.

È più o meno di questo periodo, in realtà due mesi prima, un curioso aneddoto: in quell’anno stavano girando all’interno dell’autodromo di Monza il film “Grand Prix” di John Frankenheimer, film che vinse anche tre premi Oscar. Si era reso necessario, per una scena, l’intervento di una banda e il regista scelse proprio il Corpo Musicale di Villasanta. Il problema fu che per una particolare scena il numero di strumentisti non doveva essere elevato, tant’è che il maestro dovette escludere alcuni bandisti. Uno di questi, un tal Enrico Corno, sassofonista, non accettò di essere escluso anche in virtù del fatto che aveva più titoli di altri per rimanere. Naturalmente espresse in pubblico tutto il suo disappunto e i vertici del Corpo Musicale si videro costretti ad escluderlo totalmente dalla nostra formazione per non permettere che si seminasse troppa zizzania.
Ben presto il signor Corno ritornò sui suoi passi e chiese di tornare a far parte dell’organico e, un po’ come un figliol prodigo, riprese posto affianco ai compagni sassofonisti.

 

A maggio, come dicevamo, il maestro Lizzi si ritirò definitivamente. Il suo posto lo prese, ma solo fino a fine anno, il maestro Goliardo Bernardi. Probabilmente il suo matrimonio con la nostra banda non fu dei più felici e proprio per questo motivo i bandisti Molteni e Raddrizzani (questi nomi non vi saranno certo nuovi…), che suonavano nella banda di Balerna, in Svizzera, chiesero al loro maestro, che reputavano sicuramente molto valido, di dirigere il Corpo Musicale di Villasanta. Fu così che arrivò il Maestro Cavalier Isino Fiorucci.

In un articolo comparso a febbraio del ’66 sul Cittadino della Domenica, così veniva descritto il maestro:
Il maestro Fiorucci merita un capitolo a sé. È particolarmente uno spettacolo a sé. Energico, esperto la sua parte anche se relativamente giovane, ha tutto per essere in gamba. Attentissimo ed esigente, ha modi decisi nello stesso tempo fraterni per intervenire a correggere i singoli ed il complesso, per migliorarli, per dar loro un tono. È il sicuro padrone della situazione (un interista direbbe che è l’Herrera della situazione), ma soprattutto ed è quello che veramente conta, sa dirigere. La sua personalissima mimica trascina tutto il complesso, gli infonde particolare brio, ne sfrutta ogni espressione sì da ricavarne gioiose e quasi perfette interpretazioni. Quasi un istrione. Non abbiamo creduto opportuno sindacare sul suo curriculum. Non ci interessa. Ci basta la bella realtà della sua guida e del suo insegnamento; una realtà che allieta il presidente Spreafico ed il vice Teruzzi ma rende soprattutto fieri e soddisfatti musicanti che dopo la recente vuota parentesi, hanno con Fiorucci ritrovato lena, brio e gioia di suonare.
Fiorucci ha saputo far dimenticare il pur bravissimo Lizzi, il che è tutto dire. Spreafico ha indubbiamente fatto centro e presto si raccoglieranno i frutti della nuova direzione.

Queste parole sono di Enrico Erba che, come vedremo fra poco, assunse un posto d’onore nella storia della nostra banda.

I frutti della nuova direzione si fecero vedere giovedì 17 febbraio, al Cinema Lux, in occasione di un concerto un po’ inusuale, in quanto in occasione del carnevale e per questo motivo composto da una prima parte con l’esibizione della banda e una seconda di alcune band locali. Il debutto del nuovo maestro non fu dei migliori, non per colpa sua ovviamente, ma di un clima non proprio adatto. Riporta sempre Erba nel Cittadino, “…nessun pezzo bandistico ha potuto essere eseguito in clima idoneo. Il brusio ha notevolmente influito sui musicanti. Intendiamoci, le esecuzioni sono state complessivamente buone e sottolineate da calorosi consensi, ma indubbiamente sotto lo standard abituale.” e, ancora, “Il cav. Fiorucci ha ampiamente dimostrato di saper navigare anche in acque infide e mantenendo un invidiabile self-control, ha tenuto in pugno la situazione portando in porto senza intoppi il primo concerto stagionale.

 

Sempre del ’66, esattamente l’11 aprile, è bene ricordare la partecipazione della nostra banda alla posa della prima pietra della chiesa parrocchiale di San Fiorano.
Nel 1967, il maestro Fiorucci riunì le sue tre bande, Balerna, Cantù e Villasanta, in un’unica formazione per un concerto straordinario in tutte e tre le località. Chi c’era ricorda ancora con tanta emozione quel concerto con più di cento strumentisti.

Era fuor di dubbio che il Maestro Fiorucci fosse un grande maestro come tanti di quelli che si erano succeduti nella direzione della nostra banda. I problemi per lui, però, iniziarono proprio in quell’anno.
Incominciarono, per motivi che si sono persi nella notte dei tempi, una serie di diverbi ed incomprensioni tra alcuni bandisti e il maestro, nonché il presidente Spreafico. Ben presto, in banda, si formarono due gruppi di pensiero, chi a favore del maestro e chi contro. Non ci è possibile addentrarci nei particolari di questo brutto periodo, per la mancanza di informazioni necessarie, ma ben presto alcuni bandisti vennero invitati a lasciare la banda e altri si allontanarono di propria iniziativa. Fatto sta che circa nel 1970 l’organico era composto da sì e no 18 musicanti, un numero ridottissimo confrontato con i 45 del primo concerto di Fiorucci quattro anni prima.

Malgrado la crisi, l’attività del Corpo Musicale andava avanti e, anzi, ne seguirono eventi degni di nota. Primo fra tutti l’elezione del nuovo presidente, l’11 febbraio 1969, Enrico Erba. La sua non fu una reggenza lunghissima, fino al 1973, ma di fondamentale importanza per una questione importantissima che minò l’esistenza stessa della banda.

Tornando al 1969, non si può non parlare di uno dei successi più importanti per il nostro sodalizio: la vittoria dell’Anfora d’Argento.L’impresa C.E.V. dei fratelli Mauri, infatti, tentò di prendere possesso della sede del Corpo Musicale di via Verdi forti di un atto stipulato nel 1967 in cui il Consiglio Direttivo del Circolo Verdi, adiacente alla sede e proprietario dei locali, vendeva lo stabile proprio a questa impresa. Quello a cui non avevano dato peso, però, era che nel verbale di assemblea del Circolo Verdi si ribadiva il fatto che tale impresa avrebbe dovuto “tener conto delle richieste del Corpo Musicale”. Incominciò, così, una dura controversia tra i vertici del Corpo Musicale, nella persona del presidente Erba che si oppose duramente, e l’impresa di cui abbiamo parlato che continuò fino al 1982, quando il Tribunale di Monza dichiarò che la CEV non poteva prendere possesso della sede e il Corpo Musicale non poteva essere considerato proprietario dello stabile. Negli anni successivi il Comune riuscì a comprare tutto dall’impresa, che era in evidente difficoltà, e, solo negli ultimi anni ha concesso il Diritto di Superficie alla banda per novant’anni.

Il Corpo Musicale di Villasanta venne invitato a tenere un concerto, il 13 luglio, a San Pellegrino, nota località termale. In tutto il periodo estivo più di sessanta bande vi tennero dei concerti e i villeggianti erano chiamati a votare quella che ritenevano essere la banda migliore. È superfluo dire che tra le tre bande vincitrici era presente anche il nostro Corpo Musicale. L’anno successivo, quindi, il 29 giugno 1970, le tre bande vincitrici dell’Anfora d’Argento tennero un concerto in occasione della premiazione. Il Corpo Musicale di Villasanta propose l’Incompiuta di Schubert e la Suite dell’Arlesienne di Bizet. Per onor di cronaca, le altre due bande erano il Corpo Musicale di Almenno S. Salvatore e il Corpo Musicale di Magenta.

Sempre nel ’70, il Corpo Musicale tenne un concerto a Busseto nella piazza principale, proprio sotto la statua del buon “Pepìn” Verdi. Un ancora commosso Vittorio Teruzzi ricorda il suo solo col flicorno in una Fantasia dalla Traviata sotto gli occhi, e le orecchie, di centinaia di persone ma, soprattutto, sotto lo sguardo compiaciuto del maestro Fiorucci.

Il M° Fiorucci rimase col Corpo Musicale ancora per tre anni, prima di fare ritorno a Viterbo, a maggio del 1973. Nello stesso anno, lascia la presidenza Enrico Erba per lasciare il posto ad un’altra grande colonna, Giancarlo Locati.

125 ANNI DI STORIA

Parte terza (pubblicata su CMV Magazine n.5 – giugno 2011)

1973-2010

Facciamo ritorno alla storia della nostra banda e precisamente al 1973, anno in cui il Maestro Fiorucci, per motivi familiari, decide di trasferirsi a Viterbo, sua terra d’origine. La sua avventura con il nostro sodalizio si conclude il 13 luglio e a settembre è pronto a prenderne il posto Luigi Colombo. Costui era un clarinettista, diplomato in conservatorio, che non solo presenziava tra le file della banda ma anche in numerose formazioni orchestrali e non. Il maestro Fiorucci stesso lo scelse come suo successore con una frase dal gusto un po’ leggendario del tipo “Il vostro nuovo maestro è qui in mezzo a voi”. E così fu.

L’anno successivo, in aprile, il presidente Erba rassegna le dimissioni e il suo posto viene preso da Giancarlo Locati, destinato a cambiare le sorti del Corpo Musicale.
Ci si può fare un’idea dell’attività della banda di quegli anni andando a guardare una sorta di resoconto di fine anno del 1972:


Il Maestro Luigi Colombo dirigerà il Corpo Musicale di Villasanta fino al luglio del 1975. I suoi due anni sul podio furono un periodo di passaggio, lui stesso non se la senti più di sostenere l’eredità dei “maestroni” che lo precedettero. Venuti a sapere dell’imminente ritiro del M° Colombo, il presidente Locati e l’allora consigliere Vittorio Teruzzi si recarono a Melzo a casa del Maestro Arnaldo Invernizzi, già direttore della banda di Gorgonzola. Il maestro accettò di prendere in mano anche il Corpo Musicale di Villasanta e così fece il suo concerto di debutto il 12 ottobre. O meglio, non lo fece perché il concerto non venne eseguito per pioggia. Maestro bagnato…- 41 prove (chiamate, in realtà, “lezioni”)
– 6 concerti in Villasanta
– 2 concerti fuori Villasanta
– 12 servizi in Villasanta
– 6 servizi fuori Villasanta
– 3 funerali
– 1 gita
– 1 banchetto

 

Nel 1979 successe un fatto di notevole interesse. Il Maestro Invernizzi portò la banda di Villasanta a un concorso ad Imbersago. Erano previste due esibizioni, il 12 e il 13 maggio. Nella prima eseguirono “Anima Festosa” di Orsomando e la sinfonia della “Giovanna d’Arco” di Giuseppe Verdi, mentre il giorno dopo, al posto di quest’ultima, venne suonata la sinfonia de “L’Italiana in Algeri” di Rossini. La banda arrivò seconda, dopo la banda di Colnago e prima di quella di Osnago. Altri corpi bandistici in gara erano Airuno, Bernareggio e Merate. Chi prese nota dei concerti svolti in questa occasione sul mitico – e gelosamente custodito – “taccuino dei concerti” segnò anche “meritavamo di vincere!”

Quello fu l’ultimo anno di presenza per il Maestro Invernizzi. L’anno successivo, esattamente nel maggio dell’80, fece il suo primo Concerto d’Apertura il Maestro Pippo Provvidenziale. Era direttore anche dei corpi bandistici di Paina, Carate e Lecco. Pippo Provvidenziale era il tipo di maestro che i villasantesi, dopo Fiorucci, stavano ancora cercando. Si concentrò subito sul repertorio sinfonico, col quale innalzò notevolmente il livello musicale della banda. Basta dire che il programma del suo primo concerto fu:

– Fantasia dalla “Traviata” di Giuseppe Verdi
– Marcia del “Tannhauser” di Richard Wagner
– Sinfonia de “La Gazza Ladra” di Gioachino Rossini
– il poema sinfonico “Finlandia” di Jean Sibelius
– la suite del “Lago dei cigni” di Ciaikovski
– una selezione di brani da “Mary Poppins”.

È importante segnalare il fatto che negli anni precedenti l’arrivo del nuovo maestro, i componenti della banda si impegnarono tanto per creare un Corso di Orientamento Musicale con un buon numero di allievi. E i frutti si videro. La banda così come la prese in mano il maestro Provvidenziale, era composta da una settantina di elementi.
Il 23 e 24 maggio 1981 il maestro Provvidenziale portò ancora la banda al concorso di Imbersago. Questa volta arrivò prima, portando in gara brani di notevole difficoltà come una marcia sinfonica dal titolo “Terra Frentana”, il 3° e 4° tempo della Sinfonia “dal Nuovo Mondo” di Dvorak, la sinfonia del Nabucco, una fantasia dall’Aida e la marcia del Tannhauser di Wagner.
L’attività del nostro corpo bandistico diventò sempre più frenetica. Pensate che il 27 giugno dello stesso anno vennero eseguiti due concerti, uno a Sesto San Giovanni e uno a Biassono… e con due programmi diversi!

Il 4 settembre del 1983 il Corpo Musicale di Villasanta venne invitato per un convegno bandistico nazionale a San Lazzaro di Savena, vicino Bologna. Parteciparono le bande di Fié lo Sciliar (BZ), Civitella Roveto (AQ), Rimini, San Lazzaro e, ovviamente, Villasanta in rappresentanza della Lombardia. Il nostro corpo bandistico si esibì per penultimo, prima della banda della città ospitante.
Alla fine dell’ultimo brano, il “Guglielmo Tell” di Rossini, dopo il primo tempo della 5° sinfonia di Beethoven, l’ouverture de “La Forza del Destino” di Verdi e “Terra Frentana”, il pubblico entusiasta chiese a gran voce un bis. Il conduttore del convegno non se la sentiva di concederlo, in quanto ancora si doveva esibire una banda, e proprio quella di casa! Ma, sovrastato dagli applausi, non potè fare a meno di autorizzare il maestro ad eseguire un bis. Così Provvidenziale fece un inchino, si girò, e diede l’attacco al rullante. I presenti subito riconobbero l’inizio della “Gazza Ladra” di Rossini. La gente, al termine dell’esecuzione era in delirio e chiese urlando a più non posso un altro bis. Il presentatore era visibilmente imbarazzato, ma anche questa volta non poté esimersi dal concedere il secondo bis che, questa volta, fu la “Gioconda” di Ponchielli. Fu una giornata splendida, che chi c’era non può senz’altro dimenticare.

La serie “fortunata” continuava con concerti in posti sempre più belli e gratificanti, come quello in Galleria a Milano, nel luglio 1984.

 

Il 1985 fu l’anno del centenario. In programma una serie di manifestazioni e concerti per celebrare questo importantissimo avvenimento per la storia della nostra banda. A partire dal 7 maggio, con un convegno bandistico in Villa Camperio, a cui partecipò “La Filarmonica” di Abbiategrasso e il Corpo Musicale S. Cecilia di Barlassina. Poi il Concerto d’Apertura, il 12 maggio, durante il quale vennero eseguiti brani come la Sinfonia “Incompiuta” di Schubert, il 4° tempo della Quinta Sinfonia di Ciaikovski e i Preludi di Liszt. A giugno, precisamente il 25, si tenne la gita-concerto a Barzio e il 2 luglio un Concerto d’Estate all’insegna del ballo. Ad ottobre invece si tenne il consueto Concerto per la Festa Patronale, in Chiesa Parrocchiale, in collaborazione con la Corale “C.A. Mino”, e infine il 1° dicembre il Corpo Musicale si esibì nel Concerto di Chiusura al Cinema Lux. Fu la prima volta che si fece un Concerto Lirico, ovvero composto principalmente da arie e preludi d’opera. Parteciparono il soprano Adriana Casartelli, il tenore Renato Cazzaniga, il baritono Tino Nava e il basso Carlo Oggioni.

Il 1985, però, fu un anno decisivo anche per un altro fatto molto importante, ovvero le dimissioni del presidente Giancarlo Locati e la nomina, al suo posto, di Vittorio Teruzzi. Locati rimase però sempre presente nell’attività del C.M.V. in qualità di presidente onorario.

Nel luglio del 1986 il Corpo Musicale di Villasanta sbarcò in piazza Donizetti a Bergamo per uno straordinario concerto e nello stesso anno, a settembre, dedica un concerto in segno di riconoscenza al parroco mons. Gervasoni, che stava per lasciare Villasanta. A dicembre dello stesso anno, ovviamente, il Concerto di Chiusura viene dedicato all’accoglienza del nuovo Parroco don Ferdinando Mazzoleni.

Nel 1989 succede una cosa singolare. Il Concerto per la Festa Patronale viene annullato. Un villasantese preoccupato scrive subito una lettera aperta al Cittadino e la banda così risponde: “Il problema principale è quello dell’organico. Da parecchi anni il Corpo Musicale tiene un corso di orientamento musicale al fine di creare nuovi musicanti; purtroppo le perdite superano a volte l’immissione di nuovi allievi. Quali sono le perdite? Sono elementi che lasciano per ragioni di lavoro, studio, matrimonio… Lasciare è questione di un minuto. Per formare un nuovo elemento ci vogliono due, tre o più anni. […] Pertanto il Corpo Musicale ha deliberatamente deciso di penalizzare alcuni concerti per potenziare il corso di orientamento, cercando di dare agli attuali allievi un’istruzione qualitativamente superiore e di affinare nel minor tempo possibile un maggior numero di elementi.”
Questo non felice resoconto della situazione è indice di due cose: che la banda di Villasanta era ed è molto amata dai villasantesi, tanto da scrivere ad un giornale preoccupati per il “concerto mancato”, e che ciclicamente arrivano momenti in cui l’organico si riduce talmente tanto da dover per forza puntare tutto sulla formazione di nuovi ragazzi.
C’è da dire comunque che il Concerto di Chiusura dello stesso anno si rivelò un successo soprattutto grazie alla presenza di “un nutrito gruppo di debuttanti”, ben sette!

Gli anni successivi proseguono un successo dietro l’altro, sia sul territorio villasantese che fuori.
Durante il Concerto di Chiusura del 1994, il presidente Teruzzi, il presidente onorario Locati e il maestro Provvidenziale consegnarono una targa di riconoscimento al novantenne Alessandro Locati, bandista e insegnante che già a 15 anni era entrato nel Corpo Musicale.
Nel 1996, durante l’ultimo concerto tenuto al Cinema Lux destinato alla chiusura, è il turno di un altro importante riconoscimento al “veterano” Enrico Saini, con una targa d’argento su cui si trovava scritto “Una vita per la banda”. Concerto di Chiusura dello stesso anno, tenuto in Chiesa Parrocchiale, fu anche l’ultimo del maestro Pippo Provvidenziale.
Il maggio dell’anno successivo, il 1997, era già pronto il nuovo maestro: il ventinovenne villasantese Carlo Zappa, trombettista nel Corpo Musicale dal 1978, direttore de “La Filarmonica” di Abbiategrasso e pronto a diplomarsi in Direzione d’Orchestra. Il suo primo Concerto d’Apertura vide l’esecuzione della sinfonia de “La Forza del Destino”, la “Marcia op. 99″ di Prokofiev, alcuni originali per banda come “Intrada for winds” o “Tapas de Cocina” e, soprattutto, una sua composizione dal titolo “Prelude for band”.

 

Due anni più tardi, nel ’99, è il momento di un nuovo cambio di guardia ai vertici. Il presidente Teruzzi viene sostituito da Giorgio Galli, personaggio noto della scena pubblica villasantese e che ha alle spalle un più che ventennale impegno amministrativo. In una intervista rilasciata l’anno successivo al “Cittadino”, dopo un applauditissimo concerto in uno dei circoli privati più importanti ed esclusivi di Milano, il Circolo Volta, dichiarò la sua intenzione di risolvere il problema della sede di via Verdi, “inadatta sia per motivi legati alla sicurezza dell’ambiente, sia per motivi legati alla carenza di spazi adeguati per le lezioni di musica”. Non poté, poi, che esprimere la sua soddisfazione per la banda in cui ha trovato “un ambiente positivo, caratterizzato da una profonda passione per la musica, da legami forti tra gli strumentisti, da una grande voglia di fare che ha portato e porta molti giovani a far parte anche del consiglio direttivo della società. Anche musicalmente, la banda è a un ottimo livello e il maestro Carlo Zappa si è rivelato straordinario, anche per la bravura con cui gestisce il corso di musica d’assieme.”

Il 2000 fu anche l’anno del mitico concerto, organizzato con il CAI, realizzato a 2000 metri, in Valmalenco alla Capanna Porro, un’esperienza senz’altro unica.
Nel 2002 venne a mancare il grande presidente onorario Giancarlo Locati e in suo ricordo venne eseguito il tradizionale Concerto d’Apertura in piazza della chiesa.

Gli anni del maestro Zappa furono (e lo sono tuttora!) anche gli anni dei grandi concerti d’estate, come i concerti lirici, o quello del 2003, dedicato a “Gershwin e dintorni”, con l’esecuzione anche della “Rapsodia in blue” con il pianista Simone Pioneri, o la più recente esecuzione della fiaba musicale “Pierino e il Lupo”, con l’esibizione anche dei nostri allievi in qualità di attori.

 

Nel 2003, dopo anni di progetti, ricerche, verifiche e… porte bussate, Giorgio Galli con i suoi bandisti riuscirono a coronare il sogno di avere una nuova sede. Incominciarono così i lavori, che durarono quasi due anni, durante i quali la banda andò a provare sotto la Scuola Oggioni. Furono due anni un po’ difficili per gli spazi angusti in cui ci trovammo costretti a suonare, ma la soddisfazione di veder crescere la nostra nuova “casa” ne valse la pena.
E così, a maggio del 2005, si inaugurò la nuova sede, con la presenza delle autorità villasantesi e delle altre due bande del maestro Zappa, Paina e Abbiategrasso, venute lì a festeggiare con noi questo importantissimo avvenimento.

Siamo così arrivati ai giorni nostri. Il nostro racconto finisce qui, ma la storia della banda continua grazie a chi, musicista e non, ha a cuore questa splendida istituzione.
Noi abbiamo provato a raccontare una bellissima storia. Chissà che a qualcuno un giorno venga l’idea di scrivere un libro…